NOVENTA PADOVANA Il toponimo, citato per la prima volta in un documento del 918, sembra che significhi ‘terra di recente messa a coltura’, con riferimento a un’opera di bonifica e coltivazione del territorio, in passato paludoso e boscoso. Le sue origini risalirebbero all’epoca romana: sembra, infatti, che fu abitata da soldati-coloni dell’Impero. Sottomessa dalla Repubblica veneta, divenne un importante centro d’affari e di villeggiatura per i nobili veneziani, che vi edificarono numerose ville. Nel patrimonio storico-architettonico si evidenziano: la parrocchiale settecentesca, opera forse dell’architetto veneto Giorgio Massari, al cui interno si possono ammirare interessanti opere scultoree; molte e pregevoli ville erette dai patrizi veneziani, che si presentano ben conservate, essendo quasi tutte abitate. Due di esse ospitano importanti istituzioni: la secentesca Villa Grimani-Valmarana è sede di una scuola per sordomute; Villa Giovannelli, la più grandiosa, edificata nel Seicento, con all’interno dipinti settecenteschi, è sede, invece, del Villaggio S. Antonio, un istituto educativo per ragazzi. Altri importanti monumenti sono: Villa Vendramin Cappello, del XVI secolo, con un interno ricco di affreschi, Villa Todeschini, Villa Manzoni, Villa Morosini e Villa Chantal-Destro. La vicinanza alla zona industriale di Padova l’ha spinta verso un forte sviluppo demografico; l’economia locale, in passato prettamente agricola, è ora esclusivamente basata su attività industriali, commerciali e terziarie.
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